venerdì 8 gennaio 2010

Kyoto Zen

Decido di andare a Kyoto per un giorno anche se tutti mi sconsigliano di fare un escursione di un solo giorno a kyoto avendo come base Tokyo.. ma io ho i giorni contati e sono solo ..posso tirare.. e poi la tecnologia mia aiuta con lo shinganzen espresso.. 2 ore quasi 500 km !!!
Ma per fare Kyoto in un giorno devo sfruttare tutta la giornata e specialmente le ore di luce e allora…sveglia alle 5.15 e taxi verso la stazione per lo shinganzen delle 6.00 …ore 8.15 ero fuori dalla stazione di kyoto ..come dire Milano centrale – Roma Termini in due ore e mezzo
Approdo nella zona dei templi e subito capisco che oggi la giornata sarà molto differente..sono lontano dal frastuono incessante di Tokyo , dalle sue mille luci, dal fiume di gente, sono in posto di pace e meditazione (anche perché alle 8.30 era tutto chiuso .. e nessuno per strada) e voglio veramente godermi questa giornata e cercare di fare belle foto
Inizio in modo sequenziale e geografico a visitare i templi… molti km a piedi e migliaia di scalini saliti e ridiscesi (avete visto kung fu panda?), giardini zen (tutti a pagamento) e bancarelle di souvenir. Avrei passato ore nei giardini zen… di una bellezza formidabile … ma il mio programma non me lo consente e devo andare avanti verso pomeriggio tardi riapprodo nella Kyoto abitata , la parte vecchia, quella delle cerimonie del te e delle case delle Gheishe… devo assolutamente fotografarne una… noto un gruppo di persone armate di obiettivi pro in un punto e capisco che è un luogo di appostamento..mi unisco a loro e fortunatamente incappiamo in un Geisha che entra subito in un taxi.. ho solo un secondo…foto fatta.. altri appostamenti altre foto..si torno a tokyo


































mercoledì 6 gennaio 2010

Tsukiji Fish Marker

Sveglia la mattina di buon ora per andare al mercato del pesce più grande del mondo (sarà vero?), di buon ora vuol dire prestissimo, sveglia alle 5 e in strada alle 5,20 e visto che dalla mia zona i metro iniziano le corse alle 5.45 prendo un taxi destinazione Tsukiji Fish Market ormai diventato l’unica attrazione turistica imperdibile di Tokyo, alla pari con l’incrocio di Shiubuya di cui abbiamo raccontato nel post precedente. Se ci penso credo sia veramente cosi, qualcuno può rinunciare all’Olsen, al tempio di Asakusa, ai giardini imperiali..ma nessun turista rinuncia al fish market.

Il tassista mi lascia in prossimità del mercato ma vi voglio spiegare che “in prossimità” a Tokyo a me fa paura ..non per le distanze ma perché prima di tutto non ho trovato un tassista che sapesse una parola di inglese e perciò quando mi apre la porta (ecco i taxi hanno un meccanismo per aprire automaticamente la porta del passeggero: carino) non so mai se mi sta dicendo: guarda fai venti metri diritto e ci sei oppure qualcos’altro; se poi aggiungete il fatto che qui non ci sono indirizzi e che si contano i numeri dei palazzi (anche quelli enormi con centinaia di uffici) e perciò non puoi chiedere indicazioni, capite che la paura di andare dalla parte sbagliata di notte a tokyo c’era. Ma il Tsukiji è grande come la fiera di Milano e tutti sanno dov’è comunque.


Prima di entrare sotto i capannoni del mercato mi imbatto in una via che mi ha fatto venire in mente molte scene di Blade Runner..ebbene qui mancava solo la pioggia ma vi garantisco che vedere le persone sedute ai baracchini che cucinano il ramen, la soba, l’undon… di mattino presto, al buio , con i vapori delle pentole e i cuochi di questi ..beh un bell’effetto lo faceva.










Arrivo nella zona dell’asta del tonno e dei pesci giganti, ma vengo subito fermato da una guardia in divisa che mi impedisce di superare un certo limite che è solo per addetti ai lavori. L’asta del tonno è interdetta ai turisti almeno fino al 10 gennaio perciò bisogna stare fuori… allora..non so voi.. ma se io vado dall’altra parte del mondo per vedere principalmente una decina di cose (e questa era una di queste) e in più vi svegliate alle 5.00 di mattina.. non è che mando giù troppo facilmente il fatto di restare al di la di una linea, osservo la situazione e alla prima distrazione della guardia entro nel grosso capannone e resto tranquillo dietro una colonna a fotografare.










Il seguito del mercato è un tripudio di esseri acquatici mai visti e di dimensioni abnormi, di seghe a nastro circolare che sezionavano i tonni congelati, di sciabole che sfilettano e tagliano, di gente che urla e… di carrelli elettrici che sfrecciano a tutta velocità .. alternandosi con carretti di legno.

Fatto un bel giro tra i banchi del mercato altra tappa fissa è il sushi mangiato al mercato. Ora io non so perché sia cosi pazzesco e non posso credere che sia solo la vicinanza del mercato a fornire ottimo materiale..dopotutto anche gli chef di tutti i sushi bar di tokyo si forniscono allo stesso modo del sushi bar di Tsukiji, fatto sta che per andare a mangiare a Daiwa Sushi bisogna fare più di un ora di coda ..sempre e quando finisce la coda … (più o meno verso le 10) ..il bar chiude.

Il sushi era sublime e preparato benissimo, sicuramente un posto da provare se vi piace questo genere di cucina.. il luogo è piccolissimo e l’esperienza dura circa mezz’ora.

Comunque il miglior sushi l’ho mangiato da Kyuba a Ginza.. un posto molto caro ma eccezionale come qualità, come servizio e come ambiente.






























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